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Cos'è il marketing della falsa negatività

Agnese Miralta
27 febbraio 2024

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Nell'arena sempre più competitiva del marketing, le aziende sono costantemente alla ricerca di strategie innovative per distinguersi e catturare l'attenzione del pubblico. Una tattica che ha guadagnato popolarità, sebbene controversa, è il "marketing della falsa negatività".

 

Questa pratica, particolare già dal nome, sfrutta l'effetto psicologico del contrasto. I brand la attuano fingendo di criticare i propri prodotti o servizi per poi promuoverli in modo più convincente. In seguito esamineremo più nel dettaglio che cosa sia il marketing della falsa negatività.

 

Cos’è il marketing della falsa negatività

Il marketing della falsa negatività è una strategia di content marketing che mette in scena la simulazione di critiche o disapprovazioni nei confronti dei propri prodotti o servizi, seguite da una promozione positiva per enfatizzarne i punti di forza.

 

Questa pratica sfrutta l'effetto psicologico del contrasto, iniziando con l’attrarre la curiosità del cliente e facendo sembrare il prodotto o servizio più desiderabile rispetto a quanto inizialmente criticato.

 

Può avvenire attraverso varie forme di comunicazione, come recensioni false o esagerate su piattaforme online, video virali che sembrano denigrare un prodotto prima di rivelarne i benefici, o persino campagne pubblicitarie che simulano un dibattito interno sull'efficacia del prodotto.

 

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Possibili effetti sul cliente

Il marketing della falsa negatività può avere effetti ambigui sul consumatore. Da un lato, può suscitare curiosità e attirare l'attenzione del pubblico, poiché la critica iniziale può generare un senso di autenticità e trasparenza. Inoltre, le controversie attirano sempre l’attenzione degli utenti, alla ricerca di intrattenimento e gossip.

 

Tuttavia, se non eseguita con cura, questa pratica può erodere l’attenzione del consumatore, passando per autocelebrazione. Ancor peggio, se l’azienda non rende chiaro che la critica è falsa e il pubblico poi scopre l’inganno, questa pratica di marketing potrebbe portare ad effetti disastrosi sulla fiducia. Inoltre, può portare a una confusione nel consumatore riguardo alla qualità effettiva del prodotto o servizio, poiché la linea tra critica genuina e manipolazione può diventare sfocata.

 

Alcuni esempi pratici di marketing della falsa negatività

Le scarpe brutte

Un esempio pratico si può trovare nella campagna “Ugly for a Reason” di Birkenstock. Le scarpe di questa marca sono da sempre conosciute per la loro praticità e la poca bellezza, e il brand ci ha costruito un’intera campagna sopra

 

Ha presentato una serie di commenti riferiti alla bruttezza delle scarpe, sviluppando il resto del messaggio sul perché queste scarpe siano effettivamente così brutte, vale a dire per avere la giusta conformazione sul piede del proprietario e mantenere quindi la salute fisica di chi le indossa.

 

La campagna ha riscosso successo basandosi su un parere comune e tendenzialmente negativo, che è stato usato come gancio per spiegare i vantaggi fisici delle scarpe, ben superiori alla loro estetica.

 

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I prodotti di cui mi sono pentita

Un altro esempio si ritrova in un video di Clio Make Up divenuto virale su TikTok. Da questo video è poi partita una vera e propria tendenza tra altri creatori e venditori di prodotti. Clio, la fondatrice di Kiko, apriva questo video presentando i prodotti che più si pentiva di aver creato, enfatizzando le qualità di ciascuno come a star presentando qualcosa di negativo (“maschere per le occhiaie terribili, fanno sembrare che io abbia dormito dieci ore e che sia una ventenne, sempre riposata!”).

 

L'inizio del video è stato così di effetto da attirare tutti i curiosi

 

Conclusione

In conclusione, il marketing della falsa negatività è una tattica rischiosa che può portare a risultati ambivalenti. Se ben eseguita, può catturare l'attenzione del pubblico in primis e generare interesse intorno al marchio, esaltando i vantaggi dei prodotti presentati.

 

Tuttavia, se percepita come manipolativa o ingannevole, può danneggiare l'immagine e la fiducia dell'azienda nel lungo periodo. È quindi fondamentale per le aziende valutare attentamente i rischi e i benefici di questa strategia prima di adottarla.

 

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