

Ottimizza le tue campagne e promuovi la tua attività
Il Social Media Advertising si differenzia da ogni altro tipo di marketing perché permette alle aziende e ai clienti di interagire o commentare e quindi di creare un nuovo sistema per ottenere feedback e consigli.
Siamo costantemente circondati da pubblicità. La troviamo in tv, sui cartelloni, sul web e anche e soprattutto sui social. Questi ultimi hanno iniziato a mostrarne sempre di più, seguendo la tendenza degli utenti a trascorrere molte ore al giorno sulle piattaforme social. I social media adv – parola che sta per “advertising” – hanno mutato la propria forma per rimanere al passo con i cambiamenti. Ma nello specifico, di cosa si tratta? In che modo lo si può sfruttare?
Si tratta dell’insieme di attività che si occupano di sponsorizzare a pagamento dei contenuti all’interno dei social media, con diverse forme. Queste possono essere post, inserzioni, banner e altro. Il Social Media Advertising fa parte di un campo più vasto, vale a dire l’Online Advertising, chiamato anche Digital Advertising. Questo raccoglie tutta la gamma delle pubblicità online, sia sulle piattaforme social, sia sui siti web e sui motori di ricerca, ma che comprende anche l’e-mail marketing. In tutto ciò, la parola “advertising” si trova spesso abbreviata in “ADV” o “ADS”.
I social media sono ottime piattaforme su cui veicolare pubblicità. Infatti, permettono di profilare alla perfezione gli utenti, andando a selezionare il target migliore per la pubblicità che si vuole veicolare.
Quando si parla di Social Media ADV, non si può non citare il native advertising. Si tratta di una pratica con cui i post pubblicitari si confondono alla perfezione con il resto dei contenuti del social su cui si trovano. Ne assumono le sembianze con l’obiettivo di non interrompere l’esperienza dell’utente sul social con qualcosa che potrebbe “stonare”. Così facendo, si riduce anche il rischio che gli utenti provino sentimenti di fastidio verso la pubblicità in questione. Un esempio sono i post sponsorizzati nel feed di Instagram, oppure le storie sponsorizzate che compaiono quando un utente scorre tra quelle delle persone che segue, sempre su Instagram.
Il Native ADV si distingue dal Display ADV. Il secondo si presenta spesso nella forma del banner. Non nasconde, dunque, la sua natura pubblicitaria. Generalmente, ha uno costo per clic inferore al Native ADV e ha come obiettivo quello di portare l’utente a compiere una determinata azione. Solitamente si tratta di spingerlo a cliccare sul banner per poi reindirizzarlo sul sito dell’inserzionista.
Il programmatic ADV fa parte dell’Online ADV. Si tratta di un ADV basato sull’acquisizione di dati presi tramite i cookie e altri sistemi di monitoraggio. In questo modo, si può profilare alla perfezione ogni utente, andando a creare sponsorizzazioni personalizzate. Un classico esempio è la comparsa di banner pubblicitari contenenti offerte di voli e hotel dopo essersi informati su una possibile vacanza.
I social hanno dunque un potere enorme nell’intercettare i bisogni e le richieste degli utenti. Per sfruttare al meglio le loro caratteristiche nello sponsorizzare a pagamento dei contenuti, bisogna seguire diversi passaggi.
Il primo passaggio è quello di individuare gli obiettivi della campagna di ADV. Gli obiettivi possono essere diversi, tra cui:
È sempre importante ricordare che meno obiettivi ha la campagna, più possibilità di successo avrà. Troppi obiettivi rischiano di creare confusione. Solitamente è bene averne al massimo due.
Una volta individuati gli obiettivi, bisogna capire a quale target ci si sta rivolgendo. Generalmente, il target sui social si divide in tre categorie:
Retargeting: è quella porzione di utenti che conosce già il brand, che sono già entrati in contatto con la sua realtà. È possibile individuarli anche tramite i cookie.
Pubblico simile: si tratta degli utenti catalogati come “simili” alla community del brand, in base ad una serie di fattori come età, interessi, genere, area geografica e via dicendo.
Segmenti di pubblico: si tratta del pubblico impostato in modo manuale da chi sta gestendo la campagna.
Una volta definiti gli obiettivi e i target, bisogna scegliere il social – uno o più – su cui attuare la campagna. In questo caso, bisogna tenere conto sia del target, con particolare riguardo all’età e alle abitudini, sia delle caratteristiche del social. Non bisogna mai dimenticarsi, oltre a ciò, lo stile comunicativo che possiede già il brand. È importante che la campagna sia coerente con il suo tono di voce e il suo modo di esprimersi.
È essenziale sapere quanto budget si ha a disposizione per la campagna. Questo dipende da vari fattori, come la durata della campagna o la quantità dei competitor. Chiaramente è molto comodo avere un buon budget di partenza, ma non è strettamente necessario. Ciò che conta è investirlo sulla giusta piattaforma, per il giusto target.
Tra i diversi fattori, questo è naturalmente uno dei più rilevanti. In pochi istanti si deve essere capaci di attirare l’attenzione del proprio target. Naturalmente, se si decide di seguire la strada del Native ADV, il contenuto dovrà adattarsi alle caratteristiche della piattaforma. I formati più comuni sono:
Con un messaggio ben chiaro, senza troppe informazioni, con una Call To Action definita che rimandi ad una sola azione da compiere, in modo da non confondere l’utente.
A questo punto, bisogna mettere in atto la campagna di social media ADV. Molti social agevolano la cosa spiegando step dopo step cosa bisogna fare. Il più famoso tool è Meta Business, con cui si possono progettare campagne social a pagamento su Instagram e Facebook in modo molto intuitivo. Bisogna definire il target, il contenuto, il budget, poi la durata della campagna e infine farla partire.
Uno dei pregi dei social è la loro estrema capacità di monitorare nel dettaglio tutto ciò che avviene sulle piattaforme. Già qualche giorno dopo aver avviato la campagna ADV si può studiare il suo andamento. Ciò significa anche poter attuare eventuali modifiche, nel caso si capisca di aver sbagliato target o contenuto, fino a trovare quella che risulterà essere la strategia vincente.
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